Durante la rivoluzione industriale, le imprese che si affacciavano per la prima volta alla produzione dovevano costruirsi in casa l’energia che, generata da grandi macchine a vapore oppure da ruote idrauliche azionate dallo scorrere dei fiumi, serviva un’unica fabbrica.
Ogni azienda doveva provvedere alla manutenzione dei generatori, doveva trovare il giusto compromesso fra costi di produzione e costi di vendita, doveva procurarsi le materie prime.
Oltre ad occuparsi dei prodotti, chi lavorava in queste primissime industrie doveva essere anche un po’ elettricista e un po’ tecnico.
Poi arrivò l’elettricità. Generata da grandi centrali, portava attraverso un sistema di cavi l’energia necessaria alle aziende che ne facevano richiesta.
Nessuna azienda doveva più costruirsi da sola il proprio sistema elettrico.
Bastava collegarsi a una centrale e aprire o chiudere un interruttore, risparmiando il tempo, il denaro degli investimenti e il denaro della manutenzione.
E poiché chi gestisce una centrale elettrica era anche più bravo ad operarla, si otteneva un servizio non solo migliore e più efficiente, ma soprattutto meno costoso.
Fu un cambiamento di paradigma e le aziende si potevano finalmente concentrare sulle loro attività: produrre.
L’energia della rivoluzione digitale del XII secolo è l’IT e il cambiamento di paradigma si chiama Cloud computing.
“Cloud” non è, come in molti sembrano pensare, semplicemente sinonimo di Internet e non è una tecnologia che serve semplicemente a salvare dati e informazioni su un server remoto.
Cloud computing è invece un modello di strutturazione delle risorse IT che ridefinisce dalle basi il modo con cui siamo abituati a gestire i nostri sistemi informatici e rende più agile l’intera gestione dell’IT da parte di un’azienda: dalle sue operazioni più semplici, come un semplice backup delle informazioni, alle sue operazioni più complesse, come la gestione di un datacenter.
Il Cloud computing ha per le organizzazioni lo stesso, straordinario impatto che ha avuto l’arrivo dell’elettricità a fine Ottocento.
Piccole e grandi imprese possono ora rivolgersi a servizi esterni per richiedere le capacità IT necessarie alle loro operazioni: che siano semplici spazi di archiviazione, siti web o intere infrastrutture.
I contratti in abbonamento permettono di richiedere le risorse necessarie solo quando servono e per il periodo in cui servono.
E non solo: le organizzazioni possono creare le dinamiche di Cloud computing all’interno delle loro sedi, avendo il totale controllo delle proprie operazioni informatiche, ma con un’efficienza maggiore.