Tratto da un qualunque testo di indottrinamento cristiano:
“Lucifero nella tradizione popolare indicherebbe un ipotetico essere incorporeo di natura eminentemente maligna e come tale potenzialmente assai pericoloso per l’umanità ed il creato. Il termine luciferismo indicherebbe invece l’adorazione e la devozione a tale entità.”
Lucifero, il portatore di luce, era (ed è tuttora) il primo fra tutti. Il più amato, il più rispettato, il più saggio e sapiente. Angelo fra gli angeli. Il primogenito (Cristo è il fratello minore). Re dei re.
Ma può mai essere malvagio il primo fra gli Angeli?
L’astio verso di lui, e la sua stirpe, con la conseguente disinformazione continua da parte di coloro che si schierarono dalla fazione opposta fu determinata dalla ribellione di Lucifero.
Osò dire: “No, così non mi sta bene”. No allo schiavismo, no alla sottomissione, no all’umiliazione, no al servilismo, no all’inferiorità imposta per volere divino. Disse no a suo Padre.
Per quello diventò un reietto, un essere da contrastare in ogni modo. Qualcuno da avversare, denigrare, combattere, odiare.
Nella realtà Lucifero è tutt’altro, e cioè il detentore di una sapienza inaccessibile all’uomo comune.
Un altro luogo comune piuttosto diffuso è causato dalla incapacità di separare le diverse entità che popolano gli inferi, mescolando nomi e caratteristiche senza alcuna logica.
“Secondo i principali filoni teologici del giudaismo e del cristianesimo questa entità sarebbe perfettamente assimilabile alla figura di Satana.”
Il nome “Lucifero” compare nel Nuovo Testamento solo per indicare la stella del mattino e in senso traslato Cristo, la cui futura seconda venuta in terra segnalerà l’inizio di un mondo nuovo di luce:
2 Pietro 1:19
“et habemus firmiorem propheticum sermonem cui bene facitis adtendentes quasi lucernae lucenti in caliginoso loco donec dies inlucescat et lucifer oriatur in cordibus vestris.”
La Nuova Diodati: “Noi abbiamo anche la parola profetica più certa a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.”
Nell’Apocalisse Cristo stesso cita con ammirazione la “stella radiosa del mattino” (22,16) e promette la “stella del mattino” come ricompensa per chi persevera nelle buone opere (2,28). Nei primi secoli della Chiesa, quindi, il nome Lucifer è stato considerato un titolo onorifico amato da Cristo (non dimentichiamo che è il fratello maggiore, ha una spiegazione alquanto comprensibile): per esempio nell’inno Carmen aurorae, o come un nome adatto per i bambini cristiani. Vedi San Lucifero, il vescovo di Cagliari (morto 370).
In sostanza non esiste alcuna fonte seria (non vengono prese in considerazione le “fantasiose” interpretazioni di fanatici e squilibrati in genere) che accomuni in modo logico una equiparazione fra Lucifero e Satana.
Le uniche “deduzioni” sono del tipo. Satana ama le mele “quindi” Satana è Lucifero… Sono i famosi “sillogismi” che non hanno alcuna base logica deducibile ma che servono solo a creare pregiudizi e luoghi comuni utili a scopi di tutt’altro genere da ciò che affermano. Un esempio fra i più classici è questo: Satana ama le mele “quindi” mio nonno era una carriola perchè aveva le ruote rubate a suo zio morto in Cornovaglia durante la guerra fredda in piena estate. Ecco dimostrato che Lucifero e Satana sono la stessa persona (sic.), quando dovrebbe già bastare il termine utilizzato di “persona” per capire che siamo di fronte ad una fuga da un centro di igiene mentale…