In questo paese, come evidenziano Durville a il Christian, gli antichi ricordi, le testimonianze e le tradizioni che ruotano intorno al mistero delle Fate sono assai numerosi e conservati gelosamente.
Anche qui, in alcuni villaggi, si coltiva l’usanza di lasciare sempre alle Fate un posto apparecchiato a tavola, durante le maggiori feste dell’anno, affinché continuassero ad amare e proteggere la casa. Si credeva inoltre che le buone Fate si affezionassero particolarmente ai fiori, ai bambini, agli animali, al bestiame e tenessero lontani i pensieri cattivi generati dall’invidia e i sortilegi delle streghe.
Naturalmente non mancano le apparizioni di Dame misteriose nei castelli e nelle residenze nobiliari, come la inquietante Dama Bruna del castello di Norfolk.
Le trombe d’aria piccole e grandi che a volte si scatenavano improvvisamente nelle strade o nei campi, stavano ad indicare che le Fate in quel momento stavano attraversando velocemente quel luogo per recarsi a qualche festa, o al castello della loro regina; lampi e fulmini in gran quantità erano invece attribuiti agli scontri che avvenivano nell’invisibile tra le Fate e le streghe malvagie.
Certamente. Ma non è solo in Inghilterra che alcuni fenomeni atmosferici hanno origine da interventi fatati, i fiocchi di neve che cadono a mezzanotte dono, nelle regioni nordiche, lacrime di Fate, o la pioggia che cade mentre c’è il sole, a cui nelle regioni più a sud d’Europa viene data la stessa spiegazione; oppure è il vento che agita all’improvviso le fronde degli alberi o l’erba dei prati, a manifestare la loro presenza o il loro passaggio; un’onda inaspettata o un piccolo vortice in mare o in un lago, un gioco d’acqua inconsueto in un torrente, corrispondono al loro saluto; un fulmine che cade su un albero, un tuono a ciel sereno o nuvole scure che coprono il sole in pochi attimi esprimono invece la loro collera, e l’arcobaleno non è altro che un ponte di fiori creato per farle passare da una nuvola all’altra o da un punto all’altro del cielo…
A proposito di fiori non possiamo dimenticare che se sbocciano in inverno o in periodi lontani dalla normale fioritura, sono stati sfiorati dalla veste o dalla mano di una Fata, per cui toccandone i petali si può esprimere un desiderio che immancabilmente si avvererà…
Le stelle cadenti poi, sono solo granelli di polvere magica caduta dai loro abiti mentre si muovono o danzano nel cielo (secondo un’altra versione sarebbero invece le stelle dipinte sulle loro vesti a cadere durante il ballo delle Fate).
La cometa, infine, è il carro con il quale la regina di tutte le Fate si sposta nell’universo per andare a trovare le proprie seguaci sparse nei vari mondi.
Infine, nelle isole britanniche si tramanda da epoca immemorabile una credenza relativa alla misteriosa pietra delle Fate, una pietra bucata, considerata un potentissimo amuleto contro gli attacchi demoniaci. La consacrazione della pietra fatata comporta un lungo ed elaborato rituale comprendente il seguente incanto:
Io ti scongiuro per tutti gli spiriti del firmamento
Per il vero unico Dio vivente
Per il benedetto Dio Onnipotente
Alla fine della cerimonia il mago deve poi pronunciare a voce alta questa formula:
Possa tu, o pietra incantata
dalle Fate donata
proteggermi dalle forze infernali
dai sortilegi e da tutti i mali
Per concludere, aggiungiamo che nei paesi del Galles, le Fate preferiscono indossare vestiti di color verde, per confondersi e nascondersi meglio nel fogliame di alberi e cespugli. Amano inoltre scorrazzare nel cielo a gruppi, lasciandosi trasportare dal vento e danzare al chiaro di luna nei prati e nei boschi ombrosi.
Si racconta cha alcuni incauti mortali hanno osato unirsi di nascosto a questo ballo incantato, ma le Fate li hanno subito circondati e, travolti dal turbine della loro danza travolgente, sono stati poi ritrovati lontano dal luogo, il giorno dopo, più morti che vivi per lo spavento.
La montagna chiamata Carned-Idris è stata per lungo tempo teatro di queste danze fantastiche e la sua sommità è coronata da un cerchio di pietre che si ritiene indichino la tomba di Idris, famosa Fata assai viva nella memoria del paese.
Il popolo crede ancora che sia sufficiente addormentarsi al centro di queste pietre magiche per avere in sogno visioni soprannaturali e messaggi profetici.
Nei pressi di un lago solitario immerso nel Brecknockshire, pare esita nascosta tra le rocce una misteriosa porta del regno delle Fate, che si apre soltanto una volta l’anno, il primo maggio, dopo la notte di una delle principali feste magiche conosciute in Occidente, la notte di Valpurga.
Coloro che hanno la curiosità e il coraggio di aprire questa porta (scrive il Christian ) entrano in un passaggio sotterraneo che li conduce in una piccola isola situata al centro del lago.
Scoprono allora un giardino magnifico, abitato da queste Fate chiamate “Tylwith-Teg”, che offrono al visitatore frutta e fiori magici, lo deliziano con musica celestiale, gli svelano l’avvenire e l’invitano a restare in questo paradiso per tutto il tempo che vuole.
L’unica raccomandazione che viene rivolta al gradito ospite è quella di non portare via niente da quel luogo, allorché lascerà l’isola.
Ora accade che un visitatore imprudente non volle tenere purtroppo conto di questo avviso, e portò con sé per ricordo uno dei fiori meravigliosi che ornavano quel giardino incantato, ma appena ebbe varcato la magica porta divenne pazzo…