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All’Angelo del Supermercato, un’ode a Te,

Oh commessa, dolce fior tra gli scaffali grigi,
Che con un sorriso accogli ognuno al varco,
Nel tuo regno di frutta, scatole e frigoriferi,
Rendendo lieve il peso di quotidiane brighe.

Di te tessono lodi le casalinghe stanche,
E i vecchietti che per un saluto si trastullano,
Tu sei la musa ispiratrice di dolci scambi,
La custode di mille prodotti e gusti.

Con grazia navighi tra i corridoi affollati,
Una danza di cortesia senza eguali,
Ogni "buongiorno" un raggio tra i nubilati,
Ogni "arrivederla" dolce come i miei ideali.

Sai di frutta matura e pane appena sfornato,
Di cioccolato fondente e fresche verdure,
Nelle tue mani la spesa si fa tesoro amato,
E ogni carrello si riempie di piccole avventure.

La tua pazienza è un faro nella frenesia,
Quando le code si allungano e i bimbi piangono,
Tu con un gesto, una parola, hai la magia,
Di placare onde e tempeste, e i cuori cangono.

Non una merce, ma un’anima radiosa,
Che nel tuo semplice lavoro trova arte,
E ogni giorno, con dedizione amorosa,
Rendi il mondo un po’ più caldo, a parte.

Oh commessa, nel tuo grembiule sei regina,
Di un regno fatto di gesti e di sorrisi,
La tua gentilezza con nulla si confina,
E noi ti celebriamo in versi indecisi.

Che il tuo cammino sia di rose spianato,
E che la gratitudine ti giunga in mille echi,
Perché nel tuo servire sei stato dono dato,
E in questo canto, l’ammirazione io specchi.

Viva l’angelo del supermercato, la commessa,
Che con una cura fa di ogni acquisto festa,
E in questo mondo spesso grigio e appresso,
È la luce che splende, pura e onesta.

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