Missile russo o propaganda di regime?
Cade un missile in Polonia. I polacchi partono in quarta e urlano che se i russi non si scusano immediatamente, invocheranno l’art. 5 della NATO, secondo il quale un attacco a un paese membro è un attacco a tutti e merita risposta.
Cominciano a palesarsi i segnali che dimostrano la provenienza ucraina del missile ma i professionisti dell’informazione continuano imperterriti a dare la colpa ai russi.
Sui social personaggi come Letta e Calenda, si presentano con l’elmetto già indossato e con dichiarazioni indignate di condanna verso i russi. Solo successivamente si scoprirà che più che un elmetto somigliava molto a uno scolapasta.
I segnali che il missile non sia russo si fanno sempre più evidenti e ormai non è più sostenibile la teoria dell’aggressione russa alla Polonia, “paese notoriamente democratico e pacifico che, mai e poi mai, stanerebbe un conflitto mondiale sulla base di pregiudizi”.
Fortunatamente arriva in aiuto il premier Meloni, il primo premier donna e di destra a capo del “governo del cambiamento”: “poco importa la vera prominenza del missile, lo responsabilità è sempre dei russi”.
L’onore dei professionisti dell’informazione è salvo, la colpa resta russa.
Fra l’altro questa curiosa interpretazione della Meloni apre spiragli molto interessanti per chiunque. D’ora in poi, qualunque cosa accada, potrete dare la colpa a Putin.
Es. Il cane, di provenienza ucraina, del vicino ha fatto i suoi bisogni nel vostro giardino? Poco importa se è stato lui, la responsabilità è sempre dei russi.
Inoltre cambia tutto, essendo il missile ucraino, non scatta il famoso art. 5 della NATO.
Questo fatto dovrebbe far comprendere molte cose ai guerrafondai adoratori del burattino Zelensky e dell’altro cialtrone Rimbambiden ma sarebbe necessario posseder un cervello, non dico perfettamente funzionante ma almeno non atrofizzato e obnubilato dalla propaganda di regime come il loro.